omessa trascrizione di trasformazione di Spa in Snc, è irrilevante


 

Notaio Enzo Riccardo d’Adamo, espone:

 

Una Spa si trasforma in Snc nel 1970, ma, pur possedendo un immobile, se ne omette la trascrizione.

La Snc, che ha conservato il codice fiscale della Spa, non ha mai chiesto l'apertura di una partita IVA (a loro dire perchè non era operativa...sic!), vuole oggi vendere l'immobile pur essendo scaduto il termine di durata della società al 31.12.2000.

 

 


 

Notaio Stefano Bigozzi, risponde:

 

La mancata trascrizione dell'atto di trasformazione non è di alcuna rilevanza ai fini della  negoziabilità del cespite, tanto che, secondo i più recenti orientamenti della giurisprudenza, gli atti relativi a modifiche statutarie non dovrebbero essere trascritti.

 

Scendendo nel merito, ed in disparte gli illeciti e le sanzioni amministrative di vario genere in cui la società è incorsa (imposte dirette, indirette, IVA, diritti Camerali, etc.), noto che civilisticamente si è dinanzi ad una Snc, il cui termine è scaduto.

 

Occorre, quindi, vedere se l'atto costitutivo prevede la proroga tacita o no: se non lo prevede la società è disciolta ex lege e deve nominarsi un liquidatore  il quale venderà  l'immobile; altrimenti, la società va avanti normalmente e venderà il suo bene a mezzo dei soci amministratori.

 

Non vedo alcuno ostacolo nell'assenza di partita IVA.

 

Infatti, la necessità di avere la partita IVA riposa sul fatto che sia svolta un'attività rientrante in campo IVA; ora, se la società (peraltro inattiva), non ha per oggetto il commercio o la costruzione o ristrutturazione di immobili e possiede solo uno o più appartamenti per civile abitazione la cui vendita è esente, non mi pare che sia necessario richiedere alcuna partita IVA in quanto l'atto di vendita sarà soggetto ad imposta di registro.

 

L'unica preoccupazione è di indagare se la società sia o  meno in regola con il pagamento di tributi per i quali vi è privilegio sull'immobile: in caso negativo io pretenderei un deposito cauzionale.